LOURDES: OVVERO LA GLOBALIZZAZIONE DELLA GRAZIA
Chi ha vissuto il pellegrinaggio alla grotta di Massabielle presso Lourdes ha sperimentato “in diretta” quella che, a ragione, potrebbe essere definita la “globalizzazione della grazia”.
Già! Anche la “grazia di Dio” globalizza, cioè “riduce” l’immenso pianeta terrestre a poco più di un villaggio… globale. E non da adesso. E in maniera del tutto originale. I tanto conclamati “coefficienti di globalizzazione” della nostra società, infatti, anziché abbattere le distanze e le barriere, ne edificano di nuove e invalicabili: l’economia globalizzata aumenta il divario tra l’opulenza del Nord e la miseria del Sud del mondo; la comunicazione globalizzata provoca accelerazioni nei rapporti umani e impennate così imprevedibili da allontanare tra loro anche le persone legate da amicizie profonde, spezzando vincoli sacri e indissolubili; la politica globalizzata, invece di promuovere la pace e la corresponsabilità tra i popoli, suscita tensioni e lacerazioni senza fine, incompatibilità ideologiche, intolleranze razziali e religiose.
A Lourdes, al contrario, si percepisce che l’unità tra le etnìe e le culture, tra i sani e i malati, tra i ricchi e i poveri… non è un’utopìa. Uomini e donne, giovani e anziani, provenienti da ogni parte del globo, diversi non solo per lingua, estrazione sociale, livello di istruzione, ma anche per adesione alla fede e partecipazione ecclesiale, si riconoscono nello stesso affidamento alla “grazia di Dio”: pregano insieme, si pentono e confessano i loro peccati, piangono, si commuovono, gioiscono e promettono, ripartono rinfrancati e “graziati” dall’incontro con il Figlio di Maria, la “piena di grazia”.
A Lourdes ci si rende conto che la storia non è solo quella della cronaca nera e degli affari sporchi, delle guerre inutili e del terrorismo vendicativo: esiste una biografia dell’umanità alternativa, fatta di solidarietà e di condivisione, di compassione e di preghiera, di gratuità e di servizio… impastata di speranza, insomma. C’è un’azione misteriosa della “Grazia” che reagisce alle brutture del mondo e le trasforma in occasioni di bene. La malattia (fisica, psichica, morale…) – che è forse il “manifesto” più eloquente e caratteristico dei pellegrinaggi a Lourdes – incarna la rappresentazione del limite umano più doloroso e angosciante: ebbene, alla grotta di Massabielle gli ammalati diventano, paradossalmente, i protagonisti, anzi… i privilegiati.
E i “sani” non si accontentano di ringraziare Dio per la propria salute; e neppure basta loro sentirsi investiti di responsabilità verso i fratelli e le sorelle sofferenti. I “sani” intuiscono di essere misteriosamente “graziati” dall’offerta redentiva dei loro fratelli e sorelle infermi. E insieme, sani e malati, comprendono che il male più radicale rimane, invece, il vivere “senza grazia”. Perché di “grazia” si vive.
Come recita splendidamente il salmo biblico: “La tua grazia, Signore, vale più della vita” (Ps. 61). E’ nel potere di Dio, infatti, trasformare tutto in “grazia”. Come ammette, nel suo “Diario di un Curato di campagna”, perfino un pessimista irriducibile come lo scrittore francese Georges Bernanos (+ 1948), che affida al protagonista del suo romanzo, il prete agonizzante e stremato da un male incurabile, un messaggio gravido di speranza, sussurrato con un filo di voce ma con estrema solennità: «Che cosa importa? Tutto è grazia!». Appunto. E Lourdes lo dimostra!
Con un’intuizione certamente ispirata dalla stessa Grazia divina il papa Giovanni Paolo II, nel 1992, istituì la Giornata Mondiale del Malato, fissandone la data di celebrazione annuale nel ricordo dell’apparizione della Vergine a Bernadette presso la grotta di Massabielle: quasi a suggellare la verità delle parole che chiudono le memorie del Curato, che Bernanos associa alla massa anonima dei “disgraziati” ma ammira per la sua fede incrollabile: «Odiarsi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi. Ma se in noi fosse morto ogni orgoglio, la grazia delle grazie sarebbe di amare umilmente se stessi, allo stesso modo di qualunque altro membro sofferente di Gesù Cristo…».
E’ la vocazione di Lourdes. Dove si approda per chiedere grazie di guarigione. Da cui si riparte guariti dalla grazia. Miracolati… per intercessione di Maria, la “piena di grazia”.
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2025