Dopo l’approvazione della legge che in Italia ha introdotto l’aborto (la n. 194 del 22 maggio 1978), i Vescovi italiani hanno ritenuto che i cattolici italiani celebrassero annualmente, alla prima domenica di febbraio, la Giornata per la Vita, così che tutte le Chiese locali ed ogni comunità pregasse per la difesa della vita umana concepita.
Il Consiglio Permanente della C.E.I. offre a tale scopo un tema su cui si è chiamati a riflettere.
IL TEMA DI QUEST’ANNO
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APPUNTAMENTI NELLA NOSTRA PARROCCHIA
Negli anni 80 e 90 in parrocchia è sempre stata festeggiata su iniziativa di tutta l’Azione Cattolica: i ragazzi dell’ACR e gli adolescenti dell’ACG, coaudiuvati dagli adulti, lavoravano durante il mese di gennaio per proporre alla comunità uno spettacolo che si teneva in chiesa nel pomeriggio della prima domenica del mese di febbraio.
APPUNTAMENTI NELLA ZONA PASTORALE DELLA NOSTRA DIOCESI
Quest’anno la Veglia per la Vita si terrà Sabato 4 Febbraio alle ore 21:00 presso il Seminario Vescovile di Cremona.
I TEMI
Di seguito potrete trovare tutti i temi delle giornate per la Vita e, cliccando sul link, potrete leggere le lettere dei Vescovi Italiani che presentano annualmente l’iniziativa ed il tema.
Non non pubblichiamo la lettera accompagnatoria per le prime tre giornate, in quanto non c’era la consuetdine di accompagnare l’iniziativa con un messaggio dei Vescovi. Per le prime tre giornate era inviata dall’ufficio nazionale per la famiglia una lettera con le indicazioni fornite ai Vescovi su come celebrarla a livello locale.
1ª GIORNATA – 1979 – La vita è sacra
2ª GIORNATA – 1980 – Evangelizzare la vita
3ª GIORNATA – 1981 – Madre e figlio, un’unica vita da accogliere
4ª GIORNATA – 1982 – La vita è un dono sempre
7 febbraio 1982
C’è bisogno, dunque, di gridare “La difesa della vita”. Di qualsiasi vita. Le due categorie di vite più indifese sono quella dei nascituri e quella degli anziani. Ed è a questi che guarderà la quarta giornata per la vita.
Promozione della vita – Per evitare ogni equivoco e malinteso, precisiamo subito che non intendiamo una difesa pura e semplice della vita, restando, come si dice, nel negativo.
Nella grande operazione che stiamo compiendo e che intendiamo compiere, c’è inclusa la promozione della vita, cioè quell’attenzione particolare e quel generoso slancio che è proprio dell’amore che scaturisce dall’amore di Dio e che Cristo ha incarnato, amore che ci impegna a sacrificarci perché la vita sia aiutata e sorretta con ogni iniziativa di bontà e giustizia, in ogni suo momento in ogni sua esigenza.
La vita: un dono sempre – Cominciamo col dire che la vita è un dono; che soltanto se sarà vissuta in questa luce col cuore aperto all’amore, potrà essere difesa e promossa.
Si dice: è dei giovani donare. Dio lo voglia. È vero in tanti casi. Deve essere vero in tutti.
È quello che auspichiamo e per cui combattiamo. Dobbiamo aprire ai giovani gli orizzonti luminosi del dono della vita ad altre creature in cui rivivere, per contrastare certe linee di tendenza che diverrebbero un suicidio della società.
Paternità responsabile – Quando la Chiesa dice e insegna “paternità responsabile”, intendiamo bene il significato del termine “responsabile”. Responsabilità non significa né calcolo né egoismo; significa un amore
più saggio e, quindi, un amore più grande. Se nella paternità una misura ci deve essere, essa non deve servire al proprio comodo, piuttosto al migliore perfezionamento della vita in colui alla quale viene donata.
La vita resta un dono, sempre – L’anziano ha già compiuto il suo dono. Nella sequela dei lunghi anni trascorsi, infinite volte la sua esistenza si è tramutata in dono dentro e fuori dalla famiglia. Ora ha bisogna di essere
ricambiato. Non chiede altro.
La vita: è un dono sempre, un dono di Dio – La vita, se è espressione dell’amore dell’uomo, prima ancora è espressione dell’amore di Dio, che ha creato l’uomo. Dio ha creato le diverse specie degli esseri viventi, li ha
contemplati per esclamare che tutto era buono (Genesi, 1).
Quando crea l’uomo, la sua gioia di creare diventa gioia di Padre: “Vide quanto aveva fatto ed ecco, era cosa molto buona” (Gen. 1, 31). Anche della vita dell’anziano l’uomo può perdere il senso, può smarrire il valore.
Ma Dio lo sa. Dio lo conserva per i suoi scopi. A noi spetta, in ogni momento, assecondare i progetti di Dio.
La difesa della vita nel territorio L’aborto è entrato nel territorio nazionale e si estende, si moltiplica, sia quello legale che quello clandestino. E c’è chi se ne fa un vanto. È dunque entrata la morte nel nostro territorio, ma i
più si guardano bene dal combattere a favore della vita. Quale dono è dunque capace di dare l’umanità: la vita o la morte? Certo! Sono molti coloro che donano la vita, ma aumenta il numero di quelli che si fanno fautori della morte. La società ha stabilito delle strutture che dovrebbero schierarsi a fianco della vita, ma non possiamo non denunciare il fatto che non di rado la loro è solo opera di sostegno e di facilitazione per la morte.
Ché anzi si è già cominciato a parlare di “eutanasia” o di legge sull’“eutanasia”. Già ci si preoccupa di propagandare l’idea. Così avremo un’altra fonte di omicidi, che qui potranno diventare perfino suicidi.
È facile, infatti, in chi ha già, per tanti motivi, una psicologia traballante e si riscopre inutile, incamminato in quello che sembra un vicolo cieco, inoculare l’idea che il meglio è troncare un’esistenza che non ha più senso
e a cui nessuno attribuisce più un valore.
La Chiesa, la comunità cristiana chiede di moltiplicare in una corsa generosa, quasi in competizione con la morte, consultori, case di riposo centri di accoglienza, voci evangelizzatrici e profetiche: la Giornata per la vita ne vuole essere un segno, una verifica, uno stimolo. Chiediamo di non essere soli.
Chiediamo che tutti ci si possa dare la mano.
La nostra vuole essere una voce di liberazione e di speranza per tutti.
dev.mo Costanzo Micci, Vescovo di Fano Presidente della Commissione per la Famiglia
Fonte: Centro per la vita di Cassino
Ultimo aggiornamento: 13 Settembre 2024